L'albero della vita era un albero che, secondo diverse tradizioni religiose, Dio pose nel Giardino dell'Eden, assieme all'albero della conoscenza del bene e del male. Nell'esegesi ebraica originariamente i due alberi erano uniti, in seguito... Adam (cioè l' "Umanità", non l' "uomo" in quanto maschio) ne separò le radici. Precedentemente al peccato originale Adam si elevava sempre più da un livello a quello superiore proprio tramite il suo legame con l'Albero della Vita, carpendo continuamente i segreti e la modalità della sapienza superna. Secondo molti commenti esegetici ebraici della Torah c'è una stretta connessione tra l'Albero della vita ed il melograno. Anche la stessa Torah è definita Albero della Vita. Pare, secondo un Midrash, che Adamo si sia reso anche colpevole per aver tagliato/rotto le radici dell'albero.
«Così il Signore Dio fece crescere dal suolo ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo e anche l'albero della vita nel mezzo del giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male». (Genesi 2,9)
«e il Signore Dio impose all'Umanità questo comando: "Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all'albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai». (Genesi 2,16)
L’Albero della Vita cabalistico (Etz haHa'yim עץ החיים in ebraico) rappresenta simbolicamente le leggi dell’Universo e descrive la cosmogonia della mistica cabalistica.


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